Un Caballero in Colombia

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Un Caballero in Colombia ??

Quando stavo per entrare nel padiglione della Colombia ad Expo, nel maggio 2015, mai avrei immaginato che stesse per cominciare una lunga storia d’amore con il paese che accolse negli ultimi giorni di vita, l’eroe sudamericano Simon Bolivar. Ricordo ancora lo stupore dopo aver assistito alla proiezione del documentario, che accoglieva i visitatori  all’ingresso del padiglione, sulle bellezze del paese latino. Da lì è stato un lungo rincorrersi e finalmente a febbraio di quest’anno, con la mia famiglia, ho coronato questo sogno. Inutile dire le grandi aspettative che accompagnavano il mio viaggio, mi aspettavo un paese ricco di storia e di natura, di colori e profumi a noi distanti, di cibo e mare indimenticabili.

monserrato - bogotà - maredisiciliaedintorni blogMonserrate

 

Il primo passo è stato quello di rivolgerci ad una piattaforma turistica, specializzata tra l’altro in Paesi sudamericani, la scelta è caduta su Evaneos, e devo dire, alla luce dei fatti, che e’ stata un’ottima scelta, sono stati infatti molto presenti e sempre disponibili ad esaudire le nostre richieste.

Palazzo del governo (Bogotà)

Il viaggio è iniziato con un volo Iberia Milano-Bogotà via Madrid (circa 12 ore), al nostro arrivo era già sera e quindi trasferimento in hotel per cenare e trascorrere la notte. Il primo giorno a Bogotà prevedeva un tour a Monserrate , collina della capitale colombiana raggiungibile in cabinovia, che ospita un meraviglioso santuario e gode di una stupefacente veduta, e successivamente visita, in compagnia della guida/autista Carlos (grandissimo performer di canto e ballo latino in macchina durante la guida), al museo dell’oro, al centro città ed infine trasferimento in aeroporto per volo interno Bogotà-Armenia. La Capitale e’ una città davvero interessante, lussureggiante e decadente, chiese meravigliose (chiaro retaggio della dominazione spagnola), amosfere da romanzo di Gamboa e bellissimi palazzi fanno di Bogotà una tappa obbligata di qualunque tour in Colombia.

Valle di Cocora (Quindio)
Valle di Cocora (Quindio)
Appena atterrati ad Armenia, regione del Quindio, patria del caffè, ci accoglie un classico temporale sudamericano ed un ometto piccolo, dalla faccia simpatica di nome Jesus, sarebbe stata la nostra guida per tre giorni, ma ancor più importante, sarebbe diventato il mio hermano colombiano.
Salento - Colombia
Salento
Jesus si è dimostrato una persona squisita, un vero amico, preparatissimo ed innamorato del suo paese (se avete in programma un viaggio in quelle zone e desiderate avere una guida ed una persona eccellente, contattatemi e vi inoltrerò i suoi recapiti) e dell’Italia , ci ha accompagnato per tre giorni, in luoghi che resteranno per sempre nel mio cuore, la valle di Cocora, incantevole parco naturale in cui palme altissime svettano verso il cielo azzurro, il meraviglioso Salento, la finca cafetera San Alberto.
Essiccazione del caffè (finca cafetera)
Essiccazione del caffè (finca cafetera)
Jesus è stato preziosissimo anche perché ci ha dato un quadro preciso di ciò che è la Colombia oggi. Un paese che sta concentrando tutte le proprie energie per scrollarsi di dosso l’etichetta di paese dei narcos e della guerrilla, ed aprirsi al turismo internazionale. Gli anni di Pablo Escobar, dell’M19 e della guerra civile sono ancora troppo vicini e le ferite non sono ancora del tutto rimarginate, ma la maggioranza dei colombiani vuole chiudere con questo terribile passato ed ha voglia di pacificazione e serenità.
Borgata di pescatori a Santa Marta
Borgata di pescatori a Santa Marta
Dopo aver lasciato un pezzo di cuore nel Quindio, la nostra vacanza è proseguita a Santa Marta, prima città “spagnola”, ed importante porto del Paese. Devo dire che tra tutti i luoghi visitati, questo è stato il meno interessante e meno piacevole. La città e’ molto sporca e mi è sembrata anche poco sicura, guida scadente e poco onesta ed hotel non pulitissimo… vi chiederete probabilmente perché ci sia andato, la risposta è che Santa Marta e’ la città da cui partono i tour per il Parco Tayrona, vero paradiso naturale di flora e fauna, ancora abitato in alcune sue parti dagli indios, che giustamente hanno deciso, 2 giorni prima del nostro arrivo, (grrr) di chiederne la chiusura per un mese per effettuare i loro riti purificatori, massimo rispetto, ma non avrebbero potuto aspettare un’altra settimana?!?
Buenavista
Buenavista
Su consiglio della guida, per il nostro ultimo giorno a Santa Marta abbiamo scelto un’escursione  sul Rio Magdalena, per visitare Buenavista, un villaggio di pescatori, costruito su palafitte a due ore di navigazione dalla città. Ciò che non scorderò mai è la natura selvaggia che ha accompagnato la nostra navigazione sul fiume (stormi meravigliosi di cicogne, condor ed avvoltoi) e il senso di impotenza e tristezza, nel vedere in che modo vivono i bambini di Buenavista. Bambini bellissimi, occhi svegli ed indimenticabili, che vivono nella totale assenza di condizioni minime per farlo (senza scuola, ospedale più vicino a 2 ore di navigazione, niente impianti fognari, il fiume che funge da unica risorsa di cibo e di acqua ed allo stesso tempo da discarica), vi confesso che mi sono sentito molto in colpa per il mio status di turista, in luoghi dove ogni giorni si lotta per sopravvivere.
Cartagena de Indias
Cartagena de Indias
Il nostro viaggio è proseguito infine verso l’ultima tappa, la splendida Cartagena de Indias, che vide i primi passi da giornalista di Gabriel Garcia Marques, che diventerà poi tra i più grandi romanzieri della storia della letteratura. Cartagena è una città cartolina, divisa a metà dalle fortificazioni spagnole, metà turistica principale della Colombia, è stata sede del più importante e sanguinario tribunale dell’inquisizione. Il centro storico è splendido, coloratissimo e molto vivace, bellissimi hotel coloniali (vi consiglio vivamente il Sofitel Legend Santa Clara, che ha anche una dependance più economica), numerosissimi i ristoranti che servono cevice e guacamole indimenticabili, locali dove tirar l’alba ballando e bevendo aguardiente (una sorta di sambuca locale), in questo clima ahimè è arrivato il giorno del malinconico ritorno in Italia. Di questo paese porterò per sempre nel cuore la bellezza di un popolo sempre gentile ed accogliente, umano, orgoglioso e con una grande dignità, una natura da togliere il fiato, cibo strepitoso e tanti occhi amici.
Vi ho un po’ incuriositi amici? Se avete voglia di un viaggio indimenticabile, non esitate la Colombia vi aspetta con il suo ” Realismo Mágico“.

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